In 2200 hanno già cambiato genere a un anno dalla nuova legge
Il Ministro della Giustizia e i Diritti Umani cileno, Hernan Larraín, ha presentato insieme alle autorità dell'anagrafe il primo bilancio dell'applicazione della legge di identità di genere approvata il 27 dicembre del 2019. La norma riconosce il diritto di tutti i cittadini a modificare nome e sesso nei propri dati anagrafici quando il genere stabilito nel certificato di nascita non corrisponde a quello percepito dalla persona.
A un año de la Ley de Identidad de Género, Ministerio de Justicia y Registro Civil informan que más de 2.200 personas han cambiado su nombre y sexo registral
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— Ministerio de Justicia y Derechos Humanos (@MinjuDDHH) December 21, 2020
Nel primo anno di vigenza della nuova normativa ci sono stati 2200 casi di modificazione. 1285 corrispondono a iscrizioni di nuove identità maschili, e 915 femminili. Tra esse si trovano anche 8 minorenni, la cui approvazione è stata gestita dal corrispondente tribunale di famiglia col consenso dei genitori o tutori legali. Tra il 1990 e il 2019 solo 750 persone erano riuscite ad ottenere il cambiamento di genere nei propri dati anagrafici in Cile.
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